I comitati restano contrari alle vasche di laminazione
Grande Progetto Sarno e inquinamenti delle falde. Questi i due argomenti discussi al Convento di S. Antonio. Un incontro organizzato dal comitato No Vasche, che ha visto la presenza di rappresentati sia del Comitato dei comuni interessati al Grande Progetto Sarno sia di altri gruppi come Gente del Sarno, Poggiomarino Libera e Terre di Lavorate.
In merito al Grande Sarno, gli attivisti hanno ribadito il proprio no alle vasche di laminazione. Durante l’incontro di S. Antonio, è venuta fuori anche la tematica sull’inquinamento di tutte le acque sia superficiali che di falda. «Montoro ha l’acquedotto chiuso da gennaio 2013 – spiegano gli attivisti – in quanto presente nella falda il tetracloroetilene, prodotto utilizzato dalla concerie di Solofra. A Montoro già sono presenti le vasche che sono invase da acque nere e maleodoranti. Questa falda scorre in direzione Mercato San Severino,
Castel San Giorgio e Sarno da dove attingiamo 3 mila litri di acqua al secondo per alimentare l’acquedotto di 87 comuni». Secondo il Comitato la causa dell’elevata mortalità per tumori è da attribuire agli scarichi illegali sia nel fiume che nel sottosuolo.